Moncenisio li 1-6-40 – XVIII
Carissimi mamma e papà,
E siamo al Moncenisio! Da tre giorni siamo qui accampati. Giovedì siamo arrivati stanchi dalla lunga strada fatta. Ci eravamo alzati di buona mattina, e preso il rancio presto, ci siamo incamminati a piedi per una mulattiera ripidissima. Prima di arrivare quassù abbiamo fatto 6 ore di marcia. Fà un freddaccio cane qui, e siamo tutti chiusi nei pastrani, e ciò malgrado fa ancora freddo. Il nostro comando di gruppo è dentro una camerata in legno in cuccette come Condove. Le batterie sono invece attendate. Giovedì quando ero ancora sulla strada del Moncenisio vicino al rifugio, ho visto il sig. Ingegnere, che mi ha fatto un regalo in denaro.
Mi ha detto che forse venivate a trovarmi, ma ritengo che ciò sia impossibile, non potendo venire senza un permesso del corpo d’armata. Qui in quanto a mangiare si sta bene; l’unico inconveniente, è che non vi sono dei cinema. Ma ci rassegniamo facilmente, e alla sera appena mangiato ci corichiamo in buona armonia. E che bella vista si gode qui sopra! Tutte cime bianche, tutto candore di neve anche qui da noi.
Quando non si ha voglia di andare fino lassù al forte a prendere l’acqua, si piglia della neve. La primavera, che a Condove era già si può dire terminata, qui comincia appena adesso. Vi sono i prati tutti viola dalle violette che cominciano a dare un po’ di allegria alle rocce, e più in basso, i prati bianchi di narcisi e bucaneve. Anzi, ora andrò fuori e piglierò qualche viola che metterò qui nella lettera per darvi una idea di come sono belle. L’unica cosa che non hanno è il profumo…
Da Venalzio vi ho mandato una cartolina senza francobollo, perché non ne ho trovati. Io, essendo radiotelegrafista, avrei dovuto andare via di quà con gli altri, verso le prime linee o ai forti ieri, ma il sig. Maggiore non lo ha permesso, perché sapete qual’è il mio mestiere.
Però resto sempre con la radio, essendo restata qui qualche stazione ancora. Speriamo che anche in seguito io stia così bene, perché finché sono in salute non sto mai male in nessun caso.
E voi tutti come state? E che si dice nel mondo? I tedeschi sono ancora in Francia?1 Credo di ricevere presto vostre nuove, e vi scrivo il mio indirizzo: All’artigliere Ferrero Dino 59° Rgt. Art. di f. Cagliari. Comando I gruppo. Posta militare.
Bacioni cari Dino
1 Chiaro riferimento alla Campagna di Francia, operazione militare con cui l’esercito tedesco invase Francia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo a partire dal 10 maggio 1940.