“Lettere dal fronte” è un progetto multimediale basato sulla corrispondenza di Bernardino “Dino” Ferrero artigliere dell’esercito italiano, dall’11 marzo 1940, tre mesi prima della dichiarazione di guerra alla Francia, fino alla fine della seconda guerra mondiale.
Il progetto è destinato prima di tutto ai giovani, attraverso l’uso di strumenti digitali accessibili a quasi tutta la popolazione giovanile. Poi a chiunque voglia aderirvi gratuitamente: discendenti e famiglie degli ex internati militari, scuole di ogni ordine e grado, cultori di storia, Comuni e aziende citate nelle lettere, associazioni culturali, più in generale persone interessate o anche solo incuriosite dalla possibilità di ricevere lettere e cartoline dal passato.
La documentazione comprende circa 150 tra lettere e cartoline inviate dall’Italia, dalla Francia, dall’Albania, dalla Grecia e dalla Germania; un centinaio di fotografie; documenti militari (attestati, onorificenze, foglio matricolare, tessere, ecc.); alcuni quotidiani dell’epoca; tre lettere dai campi di prigionia in Germania, prima come IMI e poi come prigioniero di un campo KZ.
Tempistica: le lettere e le fotografie (oltre al collegamento ai giornali dell’epoca) sono state pubblicate sul sito internet “Lettere dal fronte”, oppure inviate per posta elettronica (vedi a fondo pagina) a chi ne aveva fatto richiesta, a partire dall’11 marzo 2020, a distanza di quasi 80 anni dall’entrata in guerra dell’Italia. L’invio poteva riguardare la scansione dell’originale e/o la trascrizione fedele e/o il file audio realizzato con le voci di due attori teatrali nonché doppiatori cinematografici.
Nelle lettere sono citati molti luoghi, persone e avvenimenti dell’epoca: 98 persone (alcune famose come attori, politici o sportivi), 119 luoghi (città, paesi, vie, monumenti), 15 corpi militari, 5 giornali diversi, 17 film, 6 canzoni, 24 marchi commerciali.
L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio di numerosi Comuni, Città e Metropoli, italiani ed esteri, di associazioni, nonché l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, del Senato della Repubblica e dell’ambasciata della Repubblica Federale di Germania in Italia.
Le lettere poco alla volta hanno dato corpo ad un vero e proprio diario di guerra.
Il tutto è stato anche riversato sui principali social media e su due broadcast in WhatsApp a cui si poteva accedere semplicemente aggiungendo alla propria lista di contatti un numero telefonico dedicato. L’invio dei messaggi in modalità broadcast non consente agli iscritti di vedere gli altri.
Costi sostenuti per aderire al progetto: NESSUNO.
Tutto il progetto è no profit ed i costi sono stati interamente sostenuti dall’autore e dai suoi collaboratori.
Ai fruitori è stato solamente chiesto di pubblicizzare l’iniziativa presso i propri contatti, per favorirne la diffusione visto che non sono state sostenute spese per pubblicità di qualsiasi genere.