24 marzo 1941

24.3.1941  XIX

Cara mamma,

Ho ricevuto ieri la tua del 20 c.m., quindi in due giorni mi è giunta. Sapevo che a Valona era stata silurata dagli incorreggibili inglesi la nave ospedale Po1, in quanto mi trovavo proprio in questa città quel giorno. Metodo dei nostri nemici è di colpire sempre i poveri feriti che nessuna resistenza offrono alle loro prodezze. E non è la prima volta che io vi assisto. Non per questo noi restiamo scossi, ma sempre più profondo si manifesta il nostro odio, e sempre più ardentemente ambiamo di vincere. Però i prodi della R.A.F. devono lasciarci sempre le penne quando osano lasciare i loro ben muniti nidi. Ne ho visti tanti venire a muso in giù! E poi la nave Po era tutta verniciata in bianco con immense croci rosse! Quindi non è una svista.

Come vedi quando scrivo una lettera cerco di essere dettagliato, e di dire quanto più posso su me e ciò che mi riguarda. In quanto alla voglia di scrivere, non mi manca mai, essendo un piacere immergersi nel ricordi dei cari lontani. Vi ringrazio per il pacco che mi mandate. Pure lo zio Peppino2 me ne manda uno.

Avevo già risposto in merito alla ricevuta delle £ 345

Ho scritto al Segret. Gagliardi per il sussidio, te lo avevo già detto nella mia precedente.

Apprendo che domenica siete stati con la zia Linda3 e compagnia a fare una bella passeggiata, e che vi siete divertiti.

Io qui, non sono in un centro di civiltà, trovandomi in montagna, ma posso dire che la monotonia delle giornate sempre uguali, sia compensata dal lieto vivere con tanti allegri e cari compagni.

La domenica, ecco l’unico pensiero! Mi sembra di viverla stranamente; le stesse abitudini degli altri giorni, lo stesso lavoro. Eppure tante ne sono passate e altre ne passeranno.

Ormai la primavera è venuta ad allietare il mondo.

Enrico4 viene ogni tanto ancora a trovarvi? In questi tempi non ho potuto scrivere a nessuno, e non so come farlo. Ho un sacco e mezzo di risposte da fare, e non ho il tempo. A Wally e Silvana credo non sembrerà una magra scusa, quindi un po’ di pazienza. So che state sempre bene, e ciò mi fa piacere.

Con tanti baci ricevi tutti i miei pensieri affettuosi assieme a papà.

Aff.mo Dino

Anche a Nana e bacino tanti saluti e baci. Dino

1 Affondata nella rada di Valona da un aerosilurante britannico il 14 marzo 1941

2 Felice Giuseppe Ferrero, fratello del padre di Dino

3 Teodolinda Arminio di Monforte, sorella della madre di Dino

4 Amico di Dino

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