3 marzo 1941

Ringrazio e saluto tanto il caro Enrico1 ho ricevuto pure dalla nonna

Z.O. 3.3.41 XIX – Lunedi

Carissimi,

Ieri sera ho ricevuto la vostra lettera del 22.2.41. Subito rispondo. Ier l’altro vi scrissi altra lettera, e ieri avendo avuto, per i conti di cassa che non tornavano, molto da fare, (fino alle ore 23), non ho potuto mandare la consueta cartolina in franchigia. Questa mia vi ripagherà di un giorno perso. Ho appreso che il Podestà non ha voluto saperne degli arretrati. Vedo se posso scrivere al Cav. Gagliardi. Qui da parecchi giorni abbiamo un sole magnifico.

Oggi o domani …. -> Capito? Ieri è venuto il nostro amato Duce. Ero sul ponte qui davanti, ed ho visto passare quattro macchine, senza bandiera e numero, scortate da motociclisti. Ho subito pensato fosse il generale comandante in capo delle forze d’Albania.

Invece, quando vidi le macchine fermarsi a duecento metri, e vidi tutti i soldati che correvano come il vento e gridavano al Duce tutta la nostra passione, ho compreso, pure io ho corso, ma sono giunto quando ripartiva. Egli era sceso di macchina per chiedere a che reggimento appartenessero i cannoni che dalla strada si vedono (sono i nostri), e nel chiedere ciò ha tirato il pizzo a un artigliere. Avessi visto e sentito tutto l’entusiasmo che ci ha dato questa visita! Tutti, malati e sani, tutti sembravano elettrizzati, e fino a sera vi era chi, nella speranza di rivederlo ripassare, stava sulla strada. Qui, sull’altra sponda dell’Adriatico, tutti noi sappiamo di fare appieno il nostro dovere, e Lui lo ha detto nel suo discorso. A ore, sentirete di cosa è capace il soldato italiano, e noi che avremo il privilegio di avere davanti alla nostra, le due più ben equipaggiate e migliori divisioni greche, dimostreremo di che slancio siano i movimenti della “Cagliari”.

Se il giornale, come sarà indubbio, parlerà di noi, non stracciatelo ma conservatelo, voglio leggerlo. La nostra Patria, con noi, esulterà del nostro valore, e voi tutti che avete palpitato per noi, che soffrite quando il nemico superiore in numero rende inutili i nostri sforzi, gioirete, a giorni, ad ore. Cara mamma, tu in particolare che mi dicevi verrà il momento della vittoria, sappi che è prossimo.

I giornali non arrivano, ma se mi mandate un etto di cioccolata in polvere, questa arriva. Un mio amico ha ricevuto. Oggi, ho mandato a prendere un modulo per vaglia, e appena lo avrò ve lo manderò. Mandate a dire se avete ricevuto.

Il dente per il momento non fa male, ma sta uscendo l’ultimo del giudizio che mi fa un male terribile. Come mai Pippo2 parte? Il pizzetto lo ho tagliato. Però continuano tutti a chiamarmi “barba”. Peccato!

A tutti giungano i miei baci e l’augurio di buona salute.

Con affetto vostro Dino

1Amico di Dino

2Giuseppe Ferrero, cugino di Dino

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