15 settembre 1942

P.M.29 li, 15 7mbre 1942 –XX

Carissimi,

Oggi ho ricevuto la lettera di mamma, non so di che data, perché non vi è segnata, comunque posso dire che è in risposta alla mia scritta con la carta intestata del “semiramis”. Sono contento che l’attesa di posta sia stata ripagata con si lunga lettera. Mi fa piacere sapere che state bene, e siete tranquilli riguardo la mia licenza, che spero ormai non dovrebbe essere più una cosa da attendersi con le dovute riserve, visto che da oggi sono riaperte. E spero che forse anche qualche tempo prima del previsto potrò venire a casa. Tutto sta nel vedere quanti posti assegneranno al Comando, visto che vi sono molti reparti. Vi è un turno per settimana, e credo che dopo tre o quattro turni, toccherà a due di noi, nei quali potrei benissimo essere compreso pure io, anzi dovrei, essendo uno dei soli due che dobbiamo venire. Dunque non statevi a scervellare per cercare di indovinare cosa riserba il domani, che può essere bello, o ancora ricco di attesa. Quando verrà il lieto giorno, vi farò un telegramma da qui, e così saprete molti giorni prima, quando arriverò. Vedrete che potrà arrivare improvvisa la bella notizia, e lo spero.

Sono sempre in attesa di Giovannitti1, che dovrebbe arrivare, stando alle ultime notizie, domani sera. Un nostro compagno che è arrivato ieri, dice di averlo visto lunedì scorso a Lubiana, e quindi non potrebbe tardare oltre. Vi dirò poi della ricezione del vostro pacco. Ieri è partito per Torino, un Artigliere del I° Gruppo, mio conoscente, e gli ho dato l’indirizzo di papà a Torino Corso Bramante n. 50: il motivo è dato dal fatto che andrà da lui e prenderà il regalo che Silvana ha comprato per me dalla sua amica, e che da alcuni giorni avete voi a casa. Se non venisse Beccali2, (il che ritengo difficile), papà potrebbe portarlo a Torino con lui, e appena venisse il mio amico, glielo consegnerebbe. Va bene? Sono in attesa di esso, e il mio amico potrà dire a papà quanto mi sia utile.

Sono contento che vi abbiano pagato lo stipendio, è un aiuto materiale non indifferente, che uniti a quel che posso ogni tanto mandare io, può alleviarvi molte spese. Sono contento che ormai con ottobre la radio sia nostra completamente, e mamma, (che tira sospironi per questo) sarà tranquilla che non gliela porteranno più via.

Ho fatto fare l’anello per mamma, e domani o dopo lo andrò a prendere; mi ero dimenticato di fargli mettere la dedica dentro, ma domani lo dirò. Non ho consegnato gli anelli all’amico partito ieri sera, perché deve andare a Torino un altro mio amico, che non avrà tanti pacchi come quello di ieri sera, e potrà portarli con più sicurezza.

La Signorina greca, che ho visto ieri sera al parco, stasera non la vedo, perché sono di servizio, ma domani si, e la saluterò da parte vostra. Per intanto, visto che mi prega sempre, vi porgo ancora suoi saluti. E’ tanto educata e gentile che merita proprio di essere accontentata.

Lo so che la mia mammina è sempre come quando la ho lasciata io, e cioè che potrebbe essere scambiata per mia sorella, come la scambiavano i miei amici, e se pure che non vi è bisogno di avere dei segreti di bellezza, basta esserlo belli.

Per quanto riguarda ciò che desidero, se riaprissero il servizio dei pacchi, tengo ad informarvi che mi occorrerebbe:

1 coltellino (anche una reclame) che serve per tagliare il pane: della pasta dentifricia, del lucido, della brillantina (che dirò quando sarà finita quella di Giovannitti, una bottiglietta di Colonia, anche quella dello Standard fa lo stesso, che non costi troppo, ma che serva per passarla sul viso dopo la barba, un poco di carta aerea3, qualche scatoletta di quella liquirizia “Tabù” che vendeva la Formica4, e credo che basti così. Guanti non ne voglio, grazie mamma, ma ho ancora nuovi quelli dell’anno scorso, e vedrai quando verrò in licenza, che sono ancora come me li hai mandati.

Certo, qualche caporalmaggiore che non si senta ancora molto bene, e che mangia i fichi del nostro orto, è perdonabile, perché un altro caporalmaggiore, che non può mangiarne perché costano troppo, vorrebbe, se potesse, fare anche lui quella piccola ruberia. Poveri ragazzi, fanno anche loro il loro dovere come me, quindi li capisco. Sono veramente meravigliato al sentire che i fichi sono così abbondanti: gli anni che ero io a casa, produceva poco. Peccato che non li abbiate fatti seccare, che sarebbero buoni anche d’inverno. Mi lecco già le labbra al pensiero che mangerò le zucchine che la previdenza di mamma ha messo da parte per me. Ma più di tutto mi rende felice il sapere che forse molto presto potrei rivedervi e riabbracciarvi. Purtroppo anche quel periodo passerà presto,ma dopo il dovere compiuto, è sempre dolce vivere nella pace di casa qualche tempo.

Ho fatto gli auguri di mamma a Durando5, a Giovannitti li farò appena verrà. Durando ringrazia e saluta.

Con la certezza che questa mia vi troverà sempre in ottima salute, vi bacio tanto e vi dico che vi ricordo sempre, giorno e notte.

Con affetto,

Vostro Dino

Da Teresina ancora niente. Stasera scrivo.

1 Amico di Dino, anche nel dopoguerra

2 Amico di Dino

3 Carta per posta aerea, più leggera e sottile della carta comune

4 Negoziante di generi alimentari di Alpignano, nella stessa via in cui viveva Dino prima di partire militare

5 Amico di Dino

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