P.M.29, 30-7-43
Caro papà,
rispondo subito alla tua cara del 19 corr., per farti sapere che sto bene, e che mi ha fatto tanto piacere ricevere tue buone nuove.
Apprendo che hai telefonato allo zio Carlo1, e che ti ha detto di chiedermi da chi dipendo direttamente per la licenza. Dispone per i trasporti militari, il Comando dell’11^ armata2 – P.M.23; però i posti vengono assegnati al Reggimento dalla Divisione; solo qui da noi poi ogni militare che aspetta, viene inviato in licenza, a seconda del turno. Quindi, eccoti accontentato. Credo però che fai bene a credere poco allo zio, visto che finora non ha mai detto nulla di positivo, già fin dal tempo che ero a Condove.
In ogni modo, anche senza il suo aiuto, noi siamo contenti lo stesso, no? Trascorro le mie giornate tra ufficio e qualche passo in piazza la sera, e ti posso assicurare che non mi posso lamentare della mia vita, che sarà monotona, non lo nego, ma che per voi, che siete in pensiero per me, deve dare affidamento che la mia salute è ottima, e che ingrasso a vista d’occhio.
Silvana e Wally sono in licenza, e se la spassano come possono! Avrei voluto essere anch’io con loro durante le loro ferie, ma purtroppo verrò quando le avranno finite. Vuol dire che non mancherà tempo per rimanere assieme.
Mi rincresce immensamente che il giardino sia tutto bruciato dal gran caldo; tutti gli anni, o la grandine, o il calore, rendono nulle le tue fatiche per portarlo ad un livello di produzione, che vi dia tranquillità.
Pazienza! Sia fatta la volontà di Dio!
Prendo nota con piacere che mamma mi ha già preparato gli abiti, e che aspettate solo me per farmi confezionare quello comprato da fare.
Ti raccomando però di non andare in giro in mutande, nell’attesa della scelta, perché è meglio che tu prenda uno dei due tagli, e ti faccia confezionare il vestito. Ti pare? Io sarò contento lo stesso, e caso mai, guardate voi quale dei due si addice ad un ventenne quale io sono !
Nella tua lettera ho trovata la bellissima fotografia fatta nel ’41 a Po in barca, e ti prego di vedere se ve ne fossero altre copie, possibilmente piccole; caso mai facendole ristampare, perché ho molte ammiratrici (non so di cosa) e devo accontentarle tutte, dato che loro hanno accontentato me. Mi basterebbero quattro o cinque copie piccole. Mi farai questo favore? Non ti spaventare per queste mie amichette; sono innocue, e poi mi guarderò bene dal fare il cascamorto. Non sono più il Dino di un tempo. Sono troppo furbo per farmi prendere in giro da chiunque3.
Spero che tu sia contento della mia sollecita risposta; farò sempre il possibile di risponderti immediatamente, perché questo mi fa tanto piacere. Sii certo che ti ricordo sempre e ti voglio tanto bene; per fare questo, non necessita dirlo per iscritto ogni momento: Basta sentirlo nel più profondo del cuore.
Con tanti bacioni cari ti saluta il tuo Dino, e saluta pure mamma e sorelline.
Ciau papalino !
Con affetto Dino
1 Fratello di Luigi, il papà di Dino
2 L’XI Armata si vide affidato l’onere dell’occupazione militare delle regioni greche. Fu un compito gravoso per l’Italia quanto a uomini e risorse impiegate, anche se molto discontinua quanto a opposizione armata incontrata. La Resistenza greca fu molto attiva nelle regioni settentrionali, Epiro e Tessaglia, mentre nel Peloponneso e nelle isole non fu mai particolarmente forte, lasciando alle unità italiane lì stanziate compiti più di polizia che di repressione violenta. A dispetto dell’ostilità dimostrata al momento della resa nell’aprile 1941, con il passare del tempo l’atteggiamento della popolazione greca divenne più benevolo nei confronti degli italiani, il cui comportamento in linea di massima aveva poco a che fare con i metodi di occupazione violenta dei tedeschi. (da Wikipedia, voce “Campagna italiana di Grecia”)
3 I contatti con Teresina si sono del tutto interrotti come risulta dalla lettera del 28 aprile 1943, l’ultima in cui viene citata