18 aprile 1943

P.M.29 li,18-4-43

Carissimi,

Oggi ho avuto due vostre lettere, una di mamma ed una di Silvana, nelle quali molte cose ho potuto leggere. Cose piacevoli e spiacevoli.

Fra le piacevoli vi è quella dell’aumento dello stipendio a papà Silvana e Wally, la compera dell’abito e delle camicie oltre che dell’impermeabile che avevo appreso nelle lettera precedente.

Fra le spiacevoli quella che non vi hanno pagato lo stipendio ancora, e che vi pagheranno tre mesi ai primi di maggio. Speriamo in bene, perché non vi sarebbe motivo di non pagarvelo altrimenti, e in ogni caso, fate in modo di farmi sapere tempestivamente tutto, al fine di potermi dare modo di scrivere io direttamente, e chiedendo la soddisfazione di quanto mi compete di sacrosanto diritto. In ogni caso, sono contento che mamma potrà continuare per il momento a fare andare avanti la famiglia, con gli stipendi che attualmente percepite. Mi rincresce molto che dobbiate però fare delle privazioni per le compere fatte principalmente per me. E’ un pensiero questo, che non mi da pace. Non so come dirvi tutta la mia riconoscenza, e tutto il mio immenso affetto; siete stati troppo buoni con me, che non desidero altro che di sapervi bene, e senza pensieri. Io quel poco che posso mandarvi lo mando tutto, anzi completamente tutto quel che percepisco mensilmente, che di più non è consentito inviare. Vorrei potere sacrificare tutto quel poco che ho, pur di sapervi tranquilli, ma quel che ho non è altro che il desiderio di non sapervi in privazioni, di non sapervi in pensiero perché vi mancano i mezzi per poter vivere in pace.

Mi fa tanto piacere sapere che avete ricevuto la seconda lattina di olio, e che finalmente potrò stare tranquillo riguardo a questo, perché erano le uniche due che ho potuto racimolare, a mezzo di tanti giorni di ansie e pensieri. Non è la spesa dell’olio qui, che preoccupa, perché, cara mamma, i soldi qui non sono niente, anche per chi come me non ne ha, dato che tutto ha prezzi iperbolici, e se si dovesse pagare un litro di olio in lire italiane, costerebbe quasi mille lire al cambio. Invece, con i risparmi della valuta locale, che si possono realizzare qui, ogni tanto mi posso permettere il lusso di comprarne un litro. Quindi, cara mamma, è inutile che ti dica quanto mi è costato l’olio inviatovi, perché non lo ho pagato con valuta italiana, bensì con la valuta di qui, e con l’assegno integrativo, che è uno speciale assegno che ci serve per le piccole spese, e che consente di mandare a casa tutti i nostri risparmi.

Sono pieno di desiderio di vedere il mio nuovo abito grigio, che deve essere tanto bello, e che mi farà apparire un elegantone quando verrò in licenza. Spero perciò presto.

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