25 marzo 1943

p.m. 29 LI, 25-3-43

Carissimi,

Oggi non ho ricevuto vostra posta, ma ieri ho avuto una lettera di papà e mamma. Quindi, si può dire, ogni giorno ricevo vostra posta, e tutto, come vedo, va bene, eccetto per lo stipendio della Previdenza sociale, che al 20 del mese, non aveva ancora mandato niente. Spero bene che adesso abbia già pagato quanto vi spetta, altrimenti bisognerebbe agire e senza esitazione, perché in queste cose delicatissime, bisogna non indugiare, visto che col denaro non si scherza mai.

Mi auguro dunque, che tutto si sia sistemato, per la tranquillità vostra e mia, e così mese per mese tutto procederà normalmente. Non può darsi che abbiano qualche altra grana con l’Ing. Rotunno1 ? L’altra volta era per questo, e chissà che anche questa volta….

Quello che mi fa piacere, è il sapere che lo stesso giorno nel quale mamma aveva scritto, era arrivato il pacco mio. Non credevo neppure lontanamente che fosse arrivato così celermente, ed è una vera fortuna per voi, così avete per un poco di tempo l’olio necessario. Mi pare, dalla lettera di mamma, di vedere papà entrare in casa la sera; mi pare di vederlo entrare in cucina, e di vederlo guardare il pacco con gli occhi sorpresi. Caro papà. Se potessi avere possibilità di fare di più per voi, lo farei, ma sono anch’io nelle condizioni di fare quel poco che posso, date le condizioni di mancanza di generi alimentari anche qui. Quello che si può mandare (olio) è frutto di lunghe preparazioni per le lattine, la cassetta, e poi per trovare l’olio dopo avere fatti tanti risparmi. L’importante, come dico, è di sapervi contenti e che non vi manchi l’indispensabile per poter preparare il mangiare alle due care sorelline, che immagino, avranno sempre una fame da lupi. E poi anche per darvi, sia pure lievemente un aiuto dal lato finanziario.

Vi ringrazio per il pacco che mamma mi vuole mandare, e che vi raccomando però non deve pesare eccessivamente sul vostro bilancio famigliare, altrimenti non mandatemelo, preferisco così, sono più contento.

Oggi ho ricevuto una lettera di Mary, l’amica di Wally, e mi ha mandato una sua fotografia, che mi ha fatto tanto piacere. Mi ha anche detto che suo cugino, doveva andare da lei, come ho constatato in fondo alla lettera, dalle due righe aggiunte da lui. Dice pure che se avete qualcosa da dargli, lui ben volentieri me la porterà. L’accendisigari di papà funziona a meraviglia, e quando verrò a casa, lo porterò, che probabilmente gli servirà, e poi è un mio ricordo, e voglio che sia conservato da lui. Io qui posso anche perderlo, non si sa mai.! Domani farò, molto probabilmente, delle fotografie, che vi manderò. Sono intanto contento che mamma abbia ricevuto la fotografia al tavolo di lavoro. Non è un capolavoro di arte fotografica, ma in complesso non c’è proprio male, no? Oggi a mezzogiorno abbiamo suonato il grammofono in terrazza, e abbiamo fatto fra noi, qualche giro di danza, ma innocentemente. E’ stato uno svago breve, perché poi siamo riandati in ufficio. Vi era un sole magnifico, e una giornata più che primaverile. Domani sarà ancora una bella giornata così, molto probabilmente, e andrò a passare qualche quarto d’ora a mezzogiorno, al sole. Prego Wally di scrivere a Mary, perché me lo dice ancora. Birbante d’una Giga2, che si dimentica delle amiche, poi brave come quella ! Vi lascio, perché è tardi, e nel lasciarvi, vi bacio tanto, con affetto. Vostro

Dino

1 Proprietario della cava di Sant’Ambrogio dove lavoravano Dino e suo padre Luigi

2 Soprannome della sorella Wally

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