P.M.29 li, 22 novembre 1942/XXI
Carissimi,
Oggi è nuovamente domenica, e io scrivo di buona mattina, per far sì che oggi con la posta parta questa mia. E’ una bellissima giornata oggi e promette una bellissima passeggiata verso mezzogiorno. A mezzogiorno, dopo mangiato, vado sempre a fare due passi, che sostituiscono quelli serali che non si possono fare più a causa del fresco. Ieri sera sono andato a vedere il film italiano “Melodie Eterne” con Gino Cervi, e mi sono svagato un poco. In questi ultimi tempi sono un poco nervoso a causa del pensiero che mi assilla della prossima (o meno) licenza. Tutto lascia a prevedere che verrò, ma sono sempre scettico fino al momento della mia partenza. Ancora l’altro ieri, tornato l’Aiutante Maggiore dalla licenza, davanti a tutti mi chiese: E allora quando ti manderemo in licenza ? Presto! Dunque tutto sarebbe per il meglio, ma bisogna considerare che qui siamo molto distanti da casa, e non sempre si trova il mezzo di avere in stazione una tradotta pronta per me. Vuol dire che non illudendosi molto, se verrò sarà più bello, no?
Stanotte tanto per cambiare, ho sognato che mi davano la licenza per Natale, ma che la rifiutavo, perché dicevo che la preferivo per Pasqua. Sono rimasto male quando mi sono svegliato, perché mi sono trovato nel mio lettino. Male, e bene, perché non ho rifiutato nessuna licenza, che quando verrà, e in qualunque tempo, sarà ben accolta. Ho saputo della venuta di Davy1 da voi, e ho ricevuto anche la cartolina di Alpignano con la sua firma. Se ripasserà, (come è certo) dategli pure l’orologio, che tanto probabilmente verrà prima che io parta, e così potrò venire in licenza con l’ora e calcolare tutto il tempo impiegato a giungere a casa.
Mi rincresce che i pacchi da due chili siano nuovamente fermi. Spero però che i due o tre che ho già in viaggio, arrivino per tempo al fine di fare loro festa.
Durante questi ultimi tempi, ho sentito dei bombardamenti di Torino ad opera dei bestiali inglesi, e spero che la nonna sarà al sicuro. Ogni volta che sento di bombardamenti di città nostre, mi sento una spina nel cuore: Mi sembra impossibile che debbano venire colpite le abitazioni, i monumenti, tutto ciò che con la guerra non ha niente a che vedere. Ma la reazione, quando verrà, sarà terribilmente vendicativa. E’ la guerra, d’altra parte, e bisogna considerare che si combatte per la vita o per la morte. La morte non verrà, perché il nostro popolo ha saputo sempre vivere nei secoli, e se le nostre case sono danneggiate, risorgeranno più belle e più forti di prima.
Ho saputo dell’invio del pacco di Natale da parte di mamma, e la ringrazio proprio molto. Sono ansioso di riceverlo, e di fare festa. Il mio, che dovrebbe essere quasi arrivato, mi direte poi in che condizioni lo troverete. In questi giorni sto compilando le distinte dei vaglia del Reggimento, come al solito, e oggi spero di poterle finire. Così mi troverò libero per poter fare la solita gita per prendere fondi. Forse è la ultima di quest’anno, visto che dovrei venire in licenza. D’altro non ho da dire di importante. Sto tanto bene, e ricambio i saluti che avete mandato a Giovannitti2 e Durando3. Vi mando tanti bacioni cari e abbracci senza fine.
Vostro Dino
1 Amico di Dino, anche nel dopoguerra
2 Amico di Dino
3 Amico di Dino