11 agosto 1942

P.M.29 li, 11 Agosto 1942-

Carissimi,

Ieri ho ricevuto una vostra lettera, nella quale mi si dava comunicazione della ricezione del vaglia di lire 900.=. Sono molto contento di ciò, perché così sono certo che avrete avuto modo di avere un piccolo aiuto. Ai venti di questo mese manderò l’importo delle due quindicine, che ammonta a quattrocento lire circa; in più, con dei risparmi, un piccolo regalo a Silvana e Wally, ed era ora che lo facessi, visto che da molto tempo, non so più quanto, non regalavo loro più niente. Tutto quello che manderò è tutto quello che posso mandare, e anche se avessi altri soldi non potrei, dato che non si può inviare più dell’importo della decade. Gradite perciò questo mio regalo, come segno del mio affetto e del mio ricordo affettuoso. Ho qui nel portamonete gli anellini per le due sorelline, e sono riusciti bene malgrado non siano di oro, ma semplicemente di argento. Sono però bollati 900, e credo che saranno un ricordo gradito della Grecia. Alla prima occasione ve li manderò, e credo ciò possa avvenire presto. Il mio carissimo amico Davy, che vi dissi doveva venire la settimana scorsa, non è poi partito, avendo chiuse le licenze momentaneamente. Credo che manderò quanto promesso a mezzo suo. E più il solito regalino per papà.
Ho ricevuto, e mi sono dimenticato di ringraziare, la lettera dove il figlioccio di Silvana mi parla brevemente. Non so però se venendo in licenza passerò per il paese di sua residenza. Bisognerebbe che lui mi dicesse se si trova molto distante dalla linea ferroviaria che passa per Skoplie in Jugoslavia. Io passerò per di li, e quindi se lui fosse vicino, potrebbe venire a trovarmi.
Durando1 mi ha detto dell’utilità dei miei pacchi, e vorrei potere avere il modo di trovarne altri. Per il momento non vi è nessun indizio che possa farmi sperare in bene. Merlin2, che quando viene da me è sempre ben trattato, e ha avuto molti favori, che non li sto ad enumerare perché non so più quanti siano, mi aveva promesso, una volta che mi era venuto a seccare per fargli un piacere, che mi avrebbe trovato un po di olio, che nella località dove è lui se ne trova in abbondanza: (almeno se ne trovava una volta), ma non ne ho saputo più niente, e per di più, oltre che non procurarmi olio, non ho rivisto più nemmeno la latta, che sa Dio solo cosa si fatica a trovarne qui; finora dunque non ho ancora potuto fare niente. Ma mi adopro per trovare. Spero che la buona fortuna mi assisterà. Certo è che sono uno che ha mandato di più qui, per il mio interessamento del vostro benessere.
Silvana dal giorno 3 è in ferie allora? Sono perciò già otto giorni che non lavora. L’altr’anno a quest’ora mi trovavo a Bari sbarcato, e attendevo il treno per venire da Voi. Domani mattina facevo il telegramma da Pescara. E oggi per di più si compiono i 29 mesi._
Sono però sempre contento, e non vedo l’ora che venga il Natale che dovrebbe farmi venire da voi. Ma bando alle illusioni, perché non posso dire con certezza: “domani sarò da voi””!! siamo in tempo di guerra, e devo compiere il mio dovere, quindi, dopo esso vengono i giorni di riposo.
Sono contento al sapere papà a posto, e che nel suo nuovo ufficio si trova bene. Certo che avrà moltissimo lavoro, ma non sarà la vita della cava. Se poi la Bosio3 lo vuole e ad un prezzo maggiore, assicurandogli un impiego stabile, lo paghi bene, e allora conviene cambiare, sperando che i Bernardi4 non se la abbiano a male ma capiscano le esigenze del momento attuale-
Questa sera sono di servizio, e, cosa insolita piove. Perciò non rimpiango nemmeno la passeggiata serale. L’aria è rinfrescata, e dopo tanti mesi di estate senza una goccia di acqua, sembra di rinascere. Per stanotte si prepara una dormitina con i fiocchi. Stasera messici in quattro per comperare una anguria, le abbiamo fatto la festa. Che buona! Solamente che è sparita troppo in fretta. Dopo le molteplici lettere ricevute negli ultimi tempi da Teresina (una al giorno e anche due), ora sono quattro giorni che non ne so niente. Che roba da matti! Mi sembra che sia un pochino fuori dei binari. Non riesco a capire gli sprazzi di folle desiderio di scrivere, e le lunghissime pause. Io per intanto non me la prendo, e non scrivo. A questo mondo ho conosciuto tanta gente, e le menti più infiammabili mi danno poco affidamento, per cui cerco di non farmi bruciare.
Aspetto sempre Giovannitti5, con il necessario per la barba, perché ho qui il vecchissimo pennello portato già quando ero ancora una recluta, e il mio vecchio rasoio con le lamette comprate qui non funziona molto bene, e mi fa dei taglietti al viso.
Noi ridiamo sovente alle spalle delle ragazze di qui, che sono tanto stupidine, e antiquate di idee, che fanno ridere anche chi non ne ha voglia. L’altra sera al passeggio, una di esse, molto carina ed elegante, ma che prima di vederla si sa essere al livello delle altre, e che vedevo sempre alla passeggiata, passandomi vicino mi disse: venite, avere grande segreto! Io ho girato per sentire il grande segreto, in una stradina adiacente, e mi ha detto “”io molto amore””, e poi è scappata. Dico, si può essere più stupide di così? Qui sono abituate a guardare dalle finestre, da sotto le persiane, e “avere un amore” per loro vuole dire lanciare occhiate di soppiatto alla passeggiata, o al cinema, e hanno paura della gelosia degli uomini. Che retrogradi !
Io me ne faccio un baffone con manico, perché non mi impressionano né le greche né il loro profilo dal naso aerodinamico; vale più l’ultima italiana, che la prima greca.
Domani speriamo che sia bel tempo, così andrò al cinema a vedere il varietà, e passerò qualche ora lieta. Altro non avrei da dirvi, se non che vi ricordo sempre con molto affetto, e desidero ardentemente di rivedervi e passare qualche giorno tranquillo nella mia casetta. Abbiate tanti baci cari, e saluti affettuosi dal vostro Dino

– Lo sapete che i pacchi da due chili sono sospesi ?

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