21 luglio 1942

P.M.29 li, 21.7.942

Carissimi,

Vi ho fatto attendere tre giorni per scrivervi, ma ho avuto proprio tanto lavoro, dopo il periodo di riposo in seguito alle mie fortunate disavventure. Siamo nel periodo nel quale si compilano le distinte per i vaglia del Reggimento, e perciò, oltre a quel lavoro che normalmente ho, devo sorbirmi qualcosa come duemilacinquecento o tremila vaglia da riportarsi in distinta. Sono già due giorni che ci do sotto, e oggi pomeriggio dovrei avere finito. Sono con l’acqua alla gola come corrispondenza; ho almeno dieci o dodici lettere da scrivere, ai parenti, agli amici e amiche. Non ne ho voglia, perché sono diventato un pigrone; pure sento che debbo farlo, anche scrivendo due o tre lettere al giorno.

E’ arrivato Durando1 con la macchina fotografica, e mi è piaciuta tanto, perché qui, non se ne trovano, e poi è pratica e serve sempre a fare delle belle fotografie. Vorrei però, se potete dirmelo e non sono indiscreto, sapere il prezzo, perché quando avrò fatto molte fotografie, e dovessi rientrare in Patria, la venderei, anche per non correre il rischio di romperla, o di farmela rubare, e sono certo che prenderei sempre più di quanto costa. Qui hanno un valore grandissimo presso i greci.

Ho ricevuto pure una lettera da Giovannitti2, nella quale mi dice della giornata passata a casa, e dei fichi mangiati. Sono proprio contento che sia stato da voi, è proprio un caro amico, e poi buono. E mi ha detto di fare sapere se mi occorre qualcosa, che me lo porterà giù. Come dettovi, mi occorre la brillantina, il dentifricio, il lucido per scarpe, e possibilmente anche un paio di occhiali scuri per il sole, di quelli che si trovano allo Standard, al prezzo dalle cinque alle dieci lire, e che avevo già comprato ad Agosto io. Vorrei quelli stile come si usano ora, e cioè oblunghi.

Ho già fatto quattro fotografie con la nostra macchina, e le altre quattro del rotolo, le farò oggi, così entro domani avrò lo sviluppo, e potrò sapere come regolarmi per sabato, che andrò col camion a prendere i soldi come al solito, e, facendo il bagno di mare, prenderò fotografie. Spero che mi riusciranno bene, così avrò il ricordo pure del mare greco.

Domani porteranno alla posta il vaglia di lire novecento, che vi ho spedito, e mi darete comunicazione quando lo riceverete.

Qui fa sempre tanto caldo, e oggi poi……si asfissia addirittura.

Non vedo l’ora di andare a fare un bel bagnetto di mare che duri anche un oretta, e poi di stendermi sulla spiaggia al sole. Se Dio vuole sabato sarò accontentato. Vorrei sapere una cosa: La macchinetta accendisigari di papà funziona ancora ?

Dimenticavo di dirvi che ho attaccato con entusiasmo sia la marmellata che il latte condensato, e hanno completato il rancio giornaliero.

Vorrei potervi dire tante novità, se ve ne fossero, ma come ben sapete fra i monti del Peloponneso, oltre alle pecore, non si vede niente che possa attirare l’attenzione.

Stasera spero di potere andare al cinema se il lavoro me lo permetterà, e forse sabato sera proietteranno il film italiano “Centomila dollari”.

Il mio occhio è a posto, non ho più alcun dolor di pancia, e mangio per quattro.-

Sperando di leggervi presto, vi bacio con tanto affetto.

Vostro

Dino

1 Amico di Dino

2 Amico di Dino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *