10 giugno 1942

10 Giugno 42 (mercoledì) domani 27° mese

Cara mamma,

Rispondo alla tua pervenutami ieri, che mi ha fatto tanto dispiacere; apprendo cose tristi. Prima fra tutte, la notizia che hanno tolto il sussidio di £ 8 al giorno. Ieri sera mi sono affrettato a scrivere al Cav. Gagliardi1, che mi vuole tanto bene, e che certamente farà qualcosa. In ogni modo, cara mamma, non ti preoccupare, che io manderò ogni mese le mie decadi, più il premio in denaro in luogo di licenza che prenderò alla fine del mese, e sarai compensata largamente della perdita. Credo però che tutto si metterà per il meglio riguardo il sussidio. Caso mai mi rivolgerò a chi di dovere. Cinque giorni addietro ho fatto un vaglia di lire 400.=(quattrocento) che ho ancora in ufficio, dovendo presentarli entro domani i vaglia, in unica distinta. Pensa che ogni 15 giorni debbo fare la distinta di 3000 vaglia, oltre il normale lavoro! Fra 5 giorni prenderò l’altra quindicina di £ 186.=, che sommate a 200 lire del vaglia dello zio, e ad altre quattordici lire, faranno la cifra di 400 lire ancora. Così riceverai in tutto 800 lire (ottocento), ti prego di darmene ricevuta.

Un’altra notizia: Stasera mi sono arrivate le due latte dell’olio per un peso netto di 8 kg. complessivamente. E domani farò le cassette. Finalmente dopo tanto penare, sono riuscito a riceverle. Siete contenti?

Ringrazio dei pacchi che mi avete ancora inviato, e che mi fanno tanto contento.

Sono dolente di apprendere che le mie sorelline non aiutano la mamma. Sono certo però che hanno messo giudizio a quest’ora, e non diano più dispiacere andando con amiche e amici poco desiderabili. Lo sò che è bello andare fuori in bicicletta, sul far della sera, è la mia passione, ma bisogna sapere guardarsi dal mondo. Voglio poter sentire che mamma sia contenta, e sarò anch’io contento.

Quest’oggi alle ore 18, dicevano che doveva parlare il Duce, e potete figurarvi come eravamo in attesa. Poi invece era una festa in piazza Belgioioso a Milano, nella quale erano avvicinati i cuori dei combattenti ai cari lontani. Mi ha commosso tanto sentire il grande cuore del nostro popolo battere qui vicino a noi. E voi avete sentito?

Caro papà, come stai? Va bene il lavoro? Vorrei poter sapervi con del denaro da parte, ed è perciò che vi invio tutti i miei risparmi, per potervi sapere sicuri in ogni eventualità. Sono però contento di sapervi bene, e di potervi dire che sono ottimamente in salute. Domani mi tagliano i capelli a zero, è un ordine giunto oggi. Così starò meglio al fresco, e i capelli mi si rinforzeranno. Mi rincresce da un lato…. Perché tutti qui dicono che presto riapriranno le licenze come l’altr’anno, e soggiungono: Fortunato te Ferrero, che andrai presto a casa. A me fanno tanto piacere queste cose, ma spero poco. E’ meglio no? E pure voi non fatevi eccessive illusioni. Sarà più bello se è vero. Intanto abbiate tanti baci cari, e un forte abbraccio dal vostro Dino che sempre vi pensa, e vi vuole tanto bene.

Tante affettuosità Dino

1 Personaggio sconosciuto, forse un membro del P.N.F.

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