4 giugno 1942

P.M.29 li, 4.6.42 – XX°

Carissimi,

Rispondo solo stasera alla lettera vostra pervenutami ieri, perché non ho potuto scrivervela oggi, a causa del lavoro, e stasera, fino alle 20, perché vi era una partita importantissima in caserma e tutti noi del comando, siamo andati ad assistervi. La nostra squadra di calcio, è la più forte della divisione, e facciamo sempre tanto tifo per i nostri colori.

Nella lettera di ieri, dunque, mamma mi dice che appena prenderà i soldi al dieci del mese, mi manderà un vaglia di cento lire. Non voglio che sia fatto questo vaglia, perché non ne ho bisogno, e poi lo ho già detto che mi bastano i miei soldi per fare quello che debbo, anche per comprare l’olio. E per dimostrarvi che posso, vi ho mandato un vaglia di quattrocento lire, che si spedirà a giorni, dovendoli fare tutti assieme, e che contiene le mie decadi arretrate, che non vi mandai.

Appena sarà partito, ve ne darò avviso, a mezzo cartolina in franchigia. Va bene ? Per l’olio, sono sempre in attesa, e spero sempre che da un momento all’altro mi arrivino le latte, per poterle spedire. Per il momento, dopo che le ho inviate a riempire, non ne ho saputo niente, ma per mezzo del mio ufficiale, farò il sollecito, così presto spero di averle.

Non mandatemi la latta che volete mandare, perché ne trovo lo stesso qui, e poi impiegherebbe tanto tempo ad arrivare, che nello stesso tempo, ne posso trovare dieci. Dunque non fate spese di posta che io trovo, sebbene faticosamente, tutto il necessario.

Ho visto con tanto piacere la nostra nuova radio, dal modello inviatomi nella lettera, e mi piace tanto. E poi è di un modello recentissimo e moderno. Sono tanto contento, e avete saputo scegliere proprio bene.

Con mia lettera spedita giorni addietro, vi dicevo che doveva venire un mio compagno a trovarvi, e che doveva portare un regalino per papà. Non avevo altro al momento della sua partenza che è avvenuta improvvisamente. Vuol dire che cercherò di essere fornito di qualcosa al momento della licenza mia. Ma quando ? Attendiamo.

Oggi è arrivato il camion con dei pacchi, e domani li distribuiranno. Così spero che arriverà qualcosa ancora.

Leggendo nel calendario stasera, ho visto che al ventuno del corr. Mese è S.Luigi. Perciò faccio tanti sentiti auguri al caro papà, e un bel grande bacione.

Ho visto sul giornale “Il Popolo delle Alpi” la fotografia della visita del Segretario Federale di Torino alla Philips, e mi pare di avere riconosciuto in essa Silvana. Si trova in piedi dietro alle operaie, e difficilmente potrò sbagliarmi. E poi in un’altra fotografia si vede il Musiné: Che ricordi ! I tempi in cui si andava con papà, alle quattro di mattina, ai funghi, nell’ormai lontano 1937 ! Voglio però ritornarci, e credo che papà non sia di idea contraria, vero ?

Come siete sempre vicini a me con il pensiero, io pure sono a voi vicino con il mio grande affetto, e vorrei che foste contenti anche se non sono li ad Alpignano, perché vi penso sempre, e un giorno tornerò per essere con voi, e farvi felici.

Termino con l‘inviarvi tanti baci cari, saluti affettuosi, e ancora auguri per il bravo papalino.

Vostro Dino

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