21 marzo 1942

P.M.29/P. 21. Marzo 1942 XX°

Carissimi,

Ieri ho avuto occasione di leggere per la seconda volta una circolare che parla delle miniere e dei dirigenti e maestranze di esse. Se la Ditta presso la quale ero impiegato, può dichiararsi miniera, allora mi concedono di venire. Papà potrebbe rivolgersi Commissariato fabbricazioni di guerra, che gli può dare gli schiarimenti necessari.(Via Arcivescovado-Torino). Un mio amico del Comando, che lavorava in una azienda di miniere, ha già in atto le pratiche per avere parecchi mesi di licenza rinnovabili. Se vi fa comodo, vi manderò il numero del telescritto del Ministero, ma credo che così basti, perché al Commissariato per le Fabbricazioni di guerra a Torino, sapranno dirvi certamente tutto. Dunque, il Commendator Ainardi1 o l’Ingegnere2 che mi avevano con loro, potrebbero dirvi se mi spetta questo periodo di licenza per lavoro.

Oggi è il primo giorno di primavera, ma non sembra, dato che vi è il cielo coperto dopo le belle giornate passate, e dopo che faceva caldo, mentre oggi sembra tornato l’inverno. L’altro ieri ho ricevuto un vaglia dello zio Peppino3 e della zia Margherita4, per un importo di lire 200,=. Oggi li ringrazio, perché non ho potuto farlo prima, come non ho potuto prima scrivere a voi.

Certo che per me è un bel sollievo, avendo ancora qualche debituccio, che così pago. Ai 31 del mese o prima, vi manderò un vaglia di lire 200,= così riavrete quei due vaglia che mi avete mandato, e che, malgrado siano stati per me un bene, e mi abbiano fatto piacere, perché mi hanno detto del vostro affetto, mi è rincresciuto tenere, sapendo quanto anche voi abbiate bisogno dei soldi.

Mercoledì sera siamo andati dalla famiglia dei musicisti, ed eravamo una decina di amici. Quante belle musiche abbiamo sentito, e che cori ! Vi era anche Beccali5, che con la sua solita allegria, ci ha tenuti di buon umore. Il pacco da mezzo chilo non è ancora arrivato, e lo aspetto sempre con ansia. Quello che doveva mandarmi la amica di Roma, non è pervenuto, ma mi è pervenuta una lettera sua, nella quale mi dice che non ha potuto mandarmi il pacco. Il regalo è un bel libro; lo ha comprato dopo avere chiesto consiglio a molti amici, ma alla posta non accettano pacchi di libri per militari. Ora le dico di mandarmi un pacchetto da mezzo chilo, campione senza valore.

Ieri, per il prezzo di quaranta lire mi davano all’incirca nemmeno mezz’etto di thé, come da vostra richiesta. Ho visto che non conviene, perché a quel prezzo, anche voi lo potreste comprare. Sono in attesa di risposta in merito, al fine di decidere se posso o no comprarlo.

La Aspasia6 ieri mi ha mandato un altro mazzo di fiori a mezzo di un bambino, fiori che ho messo qui sul tavolo, e profumano molto. Che matte le donne greche!

Beccali mi ha raccontato della sua licenza, di quando è venuto a casa da voi, e di tutto insomma, di tutti i bei giorni trascorsi a casa in letizia. Io spero sempre che un giorno verrà un’altra licenza,per potermi godere in tranquillità qualche ora a casa, tra voi, e in allegria. A giorni sarà Pasqua, e noi abbiamo in progetto di fare festa con un agnello. Ma l’agnello non vi è ancora. Speriamo in bene!

Per lo stipendio, non sapete ancora niente ? E’ così, io sono sfortunato sotto tutti i punti di vista ! Quando mi faccio mandare un pacco, che agli altri arriva in sette giorni, a me arriva in due mesi, quando faccio una pratica per un qualcosa, ecco che mi capita di doverla fare andare avanti così lentamente. Mi preoccupo per questo, perché so che papà alla fine del mese non sarà più dall’Ingegnere, e perciò a voi farebbero comodo tutti gli arretrati e ogni mese lo stipendio.

Quando ve lo daranno, farò fare una dichiarazione dalla Ditta, con la quale si dichiara che se fossi ora a casa, avendo compiuto 22 anni, dovrei percepire uno stipendio maggiore di quello che mi daranno. Così si potrà avere un aumento.

Intanto mi raccomando di far quello che ancora potete per ottenerlo.

Io sto bene come al solito: Mangio tanto, e mi basta appena la razione giornaliera che agli altri è sufficiente, data la grande capacità del mio capace stomaco. E voi ? State sempre bene?

Non badate se in questa lettera ho scritto più strafalcioni che cose giuste, ma non so che cosa ho in corpo oggi. Forse il sonno derivante dal mangiare copioso. Abbiate tanti baci cari e saluti dal vostro Dino

P.S. Da Teresina ancora niente.

1 Ex datore di lavoro di Dino

2  Ex datore di lavoro di Dino alla cava di S.Ambrogio di Torino

3 Soprannome di Felice Giuseppe Ferrero, fratello di Luigi, padre di Dino

4 Margherita Marmo, moglie di Felice Giuseppe Ferrero

5 Amico di Dino

6 Donna greca già citata nella lettera del 20/09/1941

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