10 giugno 1941

Patrasso 10.6.41 XIX E.F.

Carissimi,

Già da alcuni giorni mi trovo qui, e mi sento rinascere. Città moderna, elegante, con passeggiate a mare e relativi caffè con orchestrina. Il primo giorno sono uscito tutto lucido e vestito a nuovo, che sembravo un gagarone, e gira di qua, gira di la, sono capitato (chi lo sapeva che esistesse?) al quartiere italiano. Vedevo gente che mi sorrideva, bambini che dicevano viva il Duce, ecc. ecc. Alle prime mi meravigliai, poi alcune persone mi offrirono da sedere con loro.

Io accettai perché parlavano la mia stessa lingua, e subito mi dissero di essere italiani. Pensate! Su 50 mila persone che conta questa città vi sono 12 mila italiani!

Mi hanno offerto da fumare, da bere, e se non avessi rifiutato, mi avrebbero riempito come un otre. Quante angherie hanno sopportato queste care persone durante la guerra! Quante sofferenze! E sempre sotto la minaccia della plebaglia, degli inglesi usurpatori! Si leggeva nei loro volti come il risveglio da un brutto sogno, e mi dissero tutta la fiducia che avevano nella nostra vittoria, della commozione della liberazione, e mi chiamavano “fratello”.

Qui si vive la vita più bella. Sono alloggiato con l’ufficio nel palazzo più bello, con vista sulla più bella piazza della città. Sono lucente dalla testa ai piedi, e tutti ammirano il nostro portamento marziale.

Quante belle greche vi sono qui! Vi sono pure i nostri camerati germanici impeccabili nelle loro uniformi.

Adesso, con loro, siamo i più eleganti soldati del mondo, e siamo alla pari, si può dirlo, per eleganza.

A giorni vedrò, via terra, il canale di Corinto.

Andrò per ferrovia alla mia ultima destinazione. Sono almeno 30 giorni che non so cosa sia nuvola o pioggia. Sempre sole, il più bel sole.

Ieri ho ricevuto una lettera di mamma, e le prime tre fotografie. Quella con la donna dall’anfora in testa è venuta discretamente, no?

Ora attendo le altre.

La mia salute è ottima, come spero sia la vostra. Con oggi ho diritto a mettere i nastrini, con oggi è un anno che combatto, con domani si compiono i 15 mesi. Quanti avvenimenti, no? A questa accludo anche due sigarette perché le proviate se vi piacciono. Aspetto a mandarvi i soldi perché non vi è la posta milit. per ora, e appena potrò e ne avrò di più ve ne manderò all’incirca 400 di lire. Va bene?

Ricevete tanti baci cari dal vostro

Dino

Saluti a Enrico1 e a suo zio.

Avete ricevuto la cartolina di Patrasso? E le dracme?

1 Amico di Dino

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