25 aprile 1941

25.4.41 XIX

Carissimi Ho tardato a scrivervi perché tanti avvenimenti grandiosi abbiamo vissuto qui in zona d’operazioni. Chissà tutta la gioia che vi ha pervaso quando avete sentito dire che le armate greche hanno capitolato. Vi ho visti vicino alla radio con tanta gioia d’attorno: sbaglio forse? L’ultimo atto di questa durissima guerra è stato dunque la presentazione all’11ª Armata della resa a discrezione. L’Armata d’acciaio, l’11ª, ha stravinto con la sua strapotenza. E un’altra liquidata!

Chi ancora è così ingenuo da credere nell’aiuto inglese? A giorni anche sull’altro fronte si deciderà sicuramente una grandiosa vittoria. Sapete che voce circola? Che ci prepariamo (almeno la nostra gloriosa e piena di puri eroi divisione) a partire per rientrare. Ma, non date ascolto a ciò che si dice. Una cosa è certa: sono vivo e sano, presto, molto presto sarò nuovamente fra voi. Siete contenti? A me questo pensiero toglie ogni stanchezza, ogni ricordo di giornate tristi.

Fra due o tre giorni forse andrò giù molto in giù, nei territori ex Greci, ma oramai italiani. (Sapete quanti sono i Greci arresi? Circa quattrocentomila).

Negli ultimi tempi avevamo contro noi molti inglesi, ne fanno fede gli elmetti alla “Don Chisciotte” caduti in nostra mano.

Le fotografie le possono stampare? Le avete ricevute?

Nel pacco dello zio Peppino1 vi erano tavolette di cioccolato caramelle in quantità, una decina di fazzoletti modernissimi.

Li ho conservati perché ne ho già una quindicina regalatimi da un mio amico.

Ho ricevuto la gradita lettera dalla cara Silvana. Presto balleremo neh? E tanto, per la grande vittoria, per la gioia! Ho mandato nuovamente i saluti all’E.I.A.R. anche perché Teresina2 ha sentito quelli diretti a voi e si è lamentata che di lei mi sia dimenticato. Quindi in ascolto! Ricevete tanti bacioni dal vostro Dino

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