P.M. 22/A 16/3/41 XIX°
Carissimi mamma e papà,
Come promesso vi scrivo queste poche righe per informarvi della mia ottima salute. Ieri scrissi a Silvana, e per essa a tutti, e a quest’ora forse avrete già ricevuto.
Oggi, domenica, mi sono fatto bello, cioè ho tagliato la barba, lucidate le scarpe, e ho lavorato poco. Però non è detto che prima di sera non mi capiti di avere un monte di cose da fare.
Da parecchi giorni qui fa un tempo magnifico, e l’unico inconveniente che ha reso freddo, è stato il ventaccio che tre giorni addietro ha soffiato con violenza. Oggi è proprio una giornata degna della primavera italica, e mi immagino che da noi con questo bel tempo vi sarebbe da fare una bellissima gita. Il cioccolato che ho ricevuto ieri sera, mi è servito a fare un bel cioccolato in cucina. Ma non crediate che lo abbia adoperato tutto. Ne ho almeno per due mesi.
Intanto per quanto riguarda il nostro agire, per il momento non posso dire altro che si combatte acerbamente in prima linea, perché la guerra non è fatta per i comodi e nemmeno per le facili cose. Per sapere cosa essa sia nel vero senso della parola bisognerebbe venire qui. Clima, uomini, montagne, tutto ha contribuito a rendere pieno di difficoltà il compito dei soldati d’Italia.
Ed ora che bisogna snidare il nemico dalle munitissime posizioni, non mente umana può rendersi conto delle difficoltà. Chi è stato qui, è tornato indietro con la meraviglia più grande: Come hanno fatto i nostri soldati a compiere così immani sforzi? La fede sola che tutti ci anima, può tanto!
Domani prendo la quindicina, e manderò altre foto con barba!…
Ditemi poi se avete ricevuto. E le violette del pensiero le hai piantate, papà? Immagino la loro fioritura che di anno in anno è sempre più bella per i perfezionamenti dati alla tecnica acquisita nelle passate esperienze!…. Ho la convinzione di venire a mangiare i cachi in autunno. E vedrete che forse verrò per le pesche!
E il bel tempo è venuto finalmente da voi? Nella lettera a Silvana ho messo le violette, ultimo rimasuglio delle violette di qui, non una gran cosa, ma sempre il lieto annuncio della primavera.-
Domani forse comprerò un rotolo per le fotografie, e se ne farò ve ne mando. Io sono sempre al solito luogo delle altre volte, e si stà benissimo; speriamo che sia sempre così! Ho scritto al Segretario del Fascio di Alpignano, dicendo tutto quello che riguarda il mio sussidio e sono in attesa di risposta che credo favorevole.- Fatemi sapere poi qualcosa.
Nella lettera a Silvana, mi ero dimenticato di dirle di fare i miei saluti alle sue amiche Rosso e….(non ricordo più il nome) che nell’ultima mi avevano mandato i saluti, quindi ditele di farli ora.
La salute è sempre buona? Presto verrà la nuova Pasqua, e ricordandomi della passata, quando ero a Condove, in quella bella giornata, che siete venuti voi a trovarmi, avrò l’idea che sia bella. Ma tutto è bello, anche il sacrificio quando si pensa che se sacrifichiamo tante belle feste è per voi, per la Patria, quindi sono contento lo stesso così.
Scusate se ho scritto a macchina, è per fare più presto, e essere più chiaro. Se avrete occasione di vedere gli zii, salutateli tanto da parte mia, e pure l’ing. Rotunno, ai quali non posso scrivere per il momento, perché per loro dovrei rinunciare di dedicarmi a voi.
Non avendo altro da dire per oggi vi lascio assicurandovi che sto ottimamente in salute, e non desidero altro che sapere altrettanto di voi. Con tutto il mio affetto, vi giungano tanto baci.
Vostro Dino