1 febbraio 1941

P.M. 29 li 1/2/41-XIX°

Carissimi,

Come avevo promesso nella mia precedente vi scrivo un poco più a lungo del solito.

Oggi non avendo da fare gli stipendi ai Sigg. Ufficiali, nel nostro ufficio vi è una breve sosta. Fuori fa un freddo abbastanza pungente, ma sono al riparo nella baracca del comando che serve per ufficio e stanza da letto.

Da tre giorni siamo qui ad attendere di altra sistemazione più definitiva e pratica.

Il paesaggio è tutto come il nostro Monferrato: Colline, e in lontananza le montagne piene di neve. Siamo in tanti di tutte le armi qui, e il buonumore non manca. Quanti bei paesi che non avrei mai immaginato di vedere sono passati sotto ai miei occhi! Sono proprio contento di tutto questo, perché nella vita bisogna poter dire di aver visto tanti bei luoghi, che altrimenti se non fosse in questa occasione, non avrei visto. Qui si sente la grandezza della nostra Patria, si vede come migliaia di automezzi, di uomini, lavorino per rendere più grande la nostra terra. Da quando sono partito da casa, e sono nemmeno due settimane, mi pare che tanto tempo sia trascorso; eppure ne dovrò trascorrere ancora tanto. Ho interrotto di scrivere, perché ho avuto da recarmi in città. Ora, come da cartolina inviatavi, ho ripreso a scrivere. Sono stato in città, e ho avuto agio di conoscerla bene.

Che bella! Ha un fascino tutto particolare!

Il tempo si è rimesso discretamente al bello, e il mondo è tutto una festa.

In lontananza si vede una distesa azzurra. Che bellezza! Finora non ho ancora ricevuta posta. Spero però che voi ne abbiate ricevuta. Giornalmente vi scrivo. Silvana, ricordi la proposta che mi hai fatto l’ultima volta che ci siamo visti? Te ne ricordi realmente?

Anche papà lo sa, perciò spero che fra tutti e due non lasciate andare inosservato quel fatto.

Da voi il tempo si è rimesso al bello? Fa ancora tanto freddo? Ho scritto alla nonna e, spero presto, (fra cinque o sei mesi) mi risponderanno. Non avendo altro di importante da dire, vi mando tanti cari baci e saluti.

Non state in pensiero, sto bene.

Vostro Dino

PS: Mi raccomando, ciò che eravamo restati a dire l’ultima volta che ci siamo visti, Silvana!

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