17 gennaio 1941

Vercelli, 17-1-41 ore 18.30

Carissimi,

A questa tarda ora, vi scrivo con tanta premura. E’ perché contrariamente a quanto annunciato, devo pure io ….

Già, al più tardi per lunedì, ma la voce corrente è per Domenica.

Però una scappatina dovrei farla domani, sabato, quindi dovrei arrivare, al più tardi per domenica nelle prime ore, prima del giorno. Se non mi vedeste, dovete sapere che così è perché non ho potuto assolutamente: a causa di questo ordine improvviso. Prima non si doveva più, ora invece si deve. Pazienza. Vi spiegherò a voce, e tranquillizzatevi non è niente di grave. Se doveste venire a trovarmi non vedendomi, pigliate il biglietto collettivo, risparmierete e d’altra parte vi sono tanti diretti che in un ora vi portano qui. Mi fareste un favore se poteste chiedere a Mariuccia se vuole venire anche lei. Spero, però come dissi, di venire. Ho un paio di pantaloni nuovi, e anche la giubba ho cambiato, ma è da stirare.

Ci daranno due paia di scarponi e maglioni di lana, guanti, passamontagna, ecc.

Non impressionatevi, e ricevete tanti affettuosi baci.

Vostro Dino

P.S. Ho ricevuto il vaglia.

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