26 giugno 1940

Frontiera li 26.6.40

cara mamma,

In un momento che nuovamente sono libero per scrivere, ti mando queste poche righe, per rassicurarti almeno sulla mia salute.

Ora che la guerra è finita su questo settore, e come avrai forse appreso dai giornali, con la piena vittoria delle nostre armi, voglio dirti che pure noi abbiamo combattuto aspramente, in mezzo alle cannonate che piovevano d’ogni dove. Quante volte sembrava di essere per ricevere qualcuna di quelle caramelle volanti sul groppone, e di abbandonare la speranza di rivedere i luoghi cari, ma sempre la Provvidenza ci ha data la sua grande mano. Certo per passare il grande baluardo delle Alpi, che dallo stesso giornale di ieri ho visto che lo definivano “insormontabile”, le nostre truppe, i nostri artiglieri hanno compiuto sforzi leggendari per fare ciò che nessuno avrebbe mai immaginato neppur lontanamente di fare. Vedrai che quando ti racconterò di questi 4 giorni di guerra, resterai meravigliata.

Oggi dopo un mese di continue piogge e gelo, un pallido sole fa risplendere la neve che qui d’intorno è scesa copiosa.

Attendiamo adesso l’ordine di muoverci, ma la destinazione non la so. Comunque ti scriverò appena ne avrò il tempo.

Finora non ho ricevuto ancora tue nuove, ma credo non tarderanno a giungere. Ti invio tanti bacioni e saluti cari con la speranza di rivederti presto.

Tanti saluti pure ai cari zii tutti.

Tuo figlio Dino

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